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Ognuno nel suo sacco più nascosto ha serbato
i gioielli perduti del ricordo,
amore intenso, notti segrete o baci permanenti,
il pezzo di gioia pubblica o privata.
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Per me la gioia fu condividere cantando,
(frammento n. XVI di "Un giorno ancora" - Pablo Neruda)
vesione originale e integrale QUI
foto: Anke Merzbach
Grazie, Valerio, mio bellissimo ragazzo.
Sì, lo prendo come un bacio.
Vorrei incontrare ancora i tuoi occhi di cielo e di mare
vorrei abbracciarmi nel tuo sorriso
e riempirmi della gioia di te.
Mi spiace.
RispondiEliminaSono costretta a moderare i commenti, pare che il mio blog sia soggetto a inquisizione, e non ho voglia di seguire i delirii di persone che non hanno altro da fare nella vita che rompere le scatole senza ragione (sempre che esista un ragione quando si rompono le scatole:)
Chiedo scusa.
Ho avuto altri blog precedentemente a questo, e ho sempre lasciato i commenti liberi, non solo senza filtri ma accessibili anche ad anonimi, perché chiunque fosse libero di lasciare un pensiero, se lo avesse desiderato.
Intendo il blog come un foglio su cui poggiare parole e immagini che ho voglia di ricordare, un luogo in cui incontrare altri pensieri, altri cuori, altre anime. Ho pochissimo tempo da dedicare a questo spazio virtuale, e non ho voglia di sprecarlo per difendermi da attacchi ridicoli e insensati di gente malata.
Chiedo scusa ancora.
Un sorriso ai miei amci, ai blogger amici e a chiunque, anche silenziosamente, abbia gradito fermarsi qui.
:)
Ciao aria, sono contenta di rileggerti.
RispondiEliminaI blog nascono come spazi liberi, ma sono anche spazi molto personali, sono pezzetti di noi e come tali vanno rispettati ed, eventualmente, difesi. Perciò capisco la tua scelta e la trovo legittima.
Un abbraccio virtuale e a presto
ps suggestivo post, come sempre
:-) sei sempre bella Aria e le polemiche e le conseguenti tue risposte, esaltano la trasparenza del tuo immenso cuore. Ti voglio bene.
RispondiEliminaMat.
La poesia nasce per far sognare i sensi, non è possibile darle una spiegazione logica, parole semplici incollate nel tempo. Bé … chi tende a manipolare la forma non ha anima.
RispondiEliminaL’invidia è la religione dei mediocri (è una frase estrapolata da un libro, credo sia appropriata)
Bacetto Dolcezza.
Bella ... bella Aria
RispondiEliminagioia e poesia è provare a voler bene, sognare, magari anche cadere e poi rialzarsi ... perchè vivere non è respirare se il respiro non è il tuo. Mi viene in mente il paragone che è stato fatto tra Lévin (Anna Karenina) e Rastignac (Papà Goriot), la loro aspirazione alla felicità, raccontata dai loro autori "senza alcun ritegno, a costo di esporsi al ridicolo". Oppure, come ha scritto Mat, l'aspirazione al bene, alla gioia, a costo di sembrare imperfetti
RispondiEliminaben tornata :)
Lascia al vento l'onore di cancellare al silenzio il dovere di dimenticare,
RispondiEliminalascia al sorriso la dolcezza del tuo viso.
Maurizio
Oh si, la gioia è condividere. Anche quando è rischioso farlo. Bacio tesoro grande :)
RispondiElimina@Bionda
RispondiEliminaAnch’io sono contenta di rivederti :)
E’ così, questo è uno spazio mio che va rispettato o, eventualmente, ignorato :)
Un abbraccio a te, cara, e sì, suggestivo Neruda, che in questo poema, scritto in due giorni all’età di 65 anni, con una sorta di urgenza, si racconta “sfrondando i confini temporali della sua vicissitudine presente, passate e futura. “
@Mat
Ciao tesoro, grazie per le tue preziose parole, ti voglio bene! (certo, tu il mio cuore lo vedi sempre, lo riconosci, per questo ti appare trasparente….e le unghie cavolo??? Speravo si vedessero pure le unghie affilate:)))))))
@Senza_pelle
Sì è così, la poesia è una magia che sublima i sensi, e, come l’amore, emoziona.
Circa l'invidia mi hai fatto ricordare Barkilphedro, uno dei personaggi de “l’uomo che ride” di Victor Hugo, lo posterò, ti piacerà, vedrai! Vedi? Mi piace tanto l’interazione che nasce spontanea in questo spazio, fra l’altro diversi post nascono proprio dai commenti che lascio in giro sulle pagine degli amici :)
Bacio StellaMarina, voglio bene anche a te!
@Zoé
Bella tu, bella Zoé
@Angelo
Ogni volta tu mi lasci senza parole… e però poi nascono mille voli dalle emozioni che mi regali. Hai colto appieno il senso del poema di Neruda..
“Un giorno ancora”, il titolo originale è “Aún” attingo ancora dalle parole di Valerio Nardoni, che ha curato e tradotto il libro da cui ho tratto questo frammento “il poeta sintetizza in un avverbio d’attesa e persistenza tutta la sua spinta di avvicinamento verso una luce più autentica, cercando di comprendere la natura dei propri passi e auspicando di integrarsi in una dimensione della vita dilatata e sempre in movimento”.
Vivere, ancora.
(ti sei accorto che ti ho adottato come consulente musicale?:)
@Maurizio
Lascio alla mia anima di accogliere le tue parole, e al mio sorriso di splendere della tua luce
@Sogno
Eccola qui, la mia dolcissima sogno, che ha la magia nel nick! Tu sai quanto sia importante per me condividere, partecipare il mondo, specchiarmi negli occhi di chi mi guarda, affidarmi, ancora.. e tu lo sai….ti voglio bene, ancora, è una gioia condividermi con te!
um baci permanenti... vorrei assaggiarli anch'io...
RispondiEliminasplendida...non la conoscevo questa!
RispondiEliminaascolto. solo questo.
RispondiElimina@Guglielmo
RispondiEliminagià...un bacio indelebile, che non si scolli più dalla nostra pelle...(metaforicamente parlando:)
@Marta
Splendida, vero!
Credo proprio che il libro edito da Passigli da cui è tratto questo frammento sia la prima pubblicazione integrale del poema in traduzione italiana, uscito quest'anno.
@Naima
Ed io con te.
esiste un genere di amore platonico che si racchiude in una scena adolescenziale...
RispondiEliminami fa proprio pena quello!
@marta
RispondiEliminaa proposito del tuo post? dipende...se i protagonisti della scena adolescenziale sono adolescenti, ben venga (parla cuore di mamma:)
ma, scherzi a parte, e amori eterni a parte, sono d'accordo con te...l'amore va consumato.
ma ora che faccio...vengo a scriverlo anche da te o ripassi? :)))