Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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venerdì 26 novembre 2010

navigare

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Ci sono correnti che è impossibile dominare

trascinano nel mare
della scoperta 

  dell’inimmaginato
    di battiti dimenticati

      di follie non appartenute
        di vertigini assiepate
          di ricordi non ancora vissuti


Sciogliere i nodi.

Navigare nell'amare






Aria


































lunedì 22 novembre 2010

civetteria

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          Una pelle tiepida e viva, sotto la quale scorreva un sangue caldo di passione; linee che avevano la precisione del marmo e l'ondulazione del flutto; un volto altero e impassibile, dove il rifiuto si univa alla seduzione, e che si compendiava in un fulgore; capelli colorati come da un riflesso d'incendio; una galanteria d'ornamento che aveva e dava il brivido della voluttà; la nudità appena accennata che tradiva lo sdegnoso desio d'esser posseduta a distanza dalla folla;  una civetteria inespugnabile; l'impenetrabile dotato di fascino; la tentazione assopita d'una intravista perdizione; una promessa ai sensi e una minaccia all'anima; una doppia ansietà: il desiderio e il timore. Egli aveva poco prima veduto tutto questo. Aveva poco prima veduto una donna.
          Aveva poco prima veduto più e meno di una donna, aveva veduto una femmina.

["L'uomo che ride" Victor Hugo]




Che cos'è la civetteria? Si potrebbe dire che è un comportamento che mira a suggerire la possibilità di un'intimità sessuale, senza che questa possibilità appaia mai una certezza. In altri termini: la civetteria è una promessa di coito non garantita.


["L'insostenibile leggerezza dell'essere" Milan Kundera]




martedì 16 novembre 2010

Ti sto baciando più lontano

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Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Un bacio così corto
durato più di un lampo,
di un miracolo, più ancora.
                                       Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla
ormai, a nulla
era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.


Oggi sto baciando un bacio;
sono sola con le mie labbra.
Le poso
sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura, questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perché io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.

Ti sto baciando più lontano.












["Ieri ti ho baciato sulle labbra"  Pedro Salinas]
vesione integrale e originale QUI


foto: da web 

mercoledì 10 novembre 2010

nastro autunnale

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L'eco delle tue parole

attraversa il mio corpo

come linfa raggiunge

ogni anfratto nascosto

ed è come abbracciare  le maree


recupero faticosamente

tutto ciò che ho vissuto

arrotolo promesse e speranze

desideri, doni e tutti i sogni

li lego con un nastro autunnale

e li conservo nel cuore





Aria













eco del 06/11/2008 B.S.




giovedì 4 novembre 2010

splash!

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Raccoglimi
come goccia
di languida
pioggia
che cade
e ti bacia

Accarezzami
come tiepida
brezza
che soffia
in un giorno
d'estate

Ascoltami
come suono
che corre libero
verso
i colori
del cielo

Portami
come un bacio
leggero
che segue
le rotte infinite
del cuore






























minchia..... non m'ha raccolta.....



martedì 2 novembre 2010

donne

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Quando Baltasar entra in casa, sente il parlottare che viene dalla cucina, è la voce della madre, la voce di Blimunda, ora l'una, ora l'altra, appena si conoscono e hanno tanto da dire, è la grande, interminabile conversazione delle donne, sembra cosa da niente, questo pensano gli uomini, neppure loro immaginano che è questa conversazione che trattiene il mondo nella sua orbita, se non ci fossero le donne che si parlano tra loro, gli uomini avrebbero già perso il senso della casa e del pianeta, (...)



[“Memoriale del convento” José Saramago]
altri frammenti QUI







"Adoro la canzone che ti ho mandato e penso che ti somigli molto, perché per natura sei sorriso, allegria, consolazione e speranza.
Perchè le donne, ma tu in somma misura, sono Remedios per l'umanità, sono tessitrici, cucitrici, rammendatrici di tutto ciò che è lacerazione: sono il contrario della guerra. Sono Penelope, ma anche Aracne e Calipso, e nella loro tela sanno sempre e comunque trovare...remedios.
Stasera ti racconto una bella storia
Baci Baci
C."
(regalo ricevuto da un'amica, da una donna)




immagine: Burne Jones "The Three Graces"

nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

altrove

Lettori fissi





Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

passato prossimo

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