Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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venerdì 30 ottobre 2009

ciò che

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Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia



è la mia nostalgia


     cresciuta sul ramo inaccessibile


è la mia sete


     tirata su dal pozzo dei miei sogni


è il disegno


     tracciato su un raggio di sole


















(“Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia”  - Nazim Hikmet)

martedì 27 ottobre 2009

la ragione di un desiderio


la ragione di un desiderio


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[ricordo]
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Ti guardo.
Scruto il tuo corpo l e n t a m e n t e. Con distacco.
Frugo nella trama della tua pelle.
Cerco t r a s p a r e n z a
per guardare dentro e trovarvi la ragione del mio desiderio
                                                                                   come un bambino che smonta la sveglia per sapere cos’è il tempo.
Mi soffermo sui dettagli.
Ti ispeziono con attenzione clinica.
Forse il il mio desiderio è imprigionato lì, nelle cicatrici disseminate sul petto
Orme gonfie di tempi --- attese ---- esplosioni d’ira
Osservo la pelle del viso, vicino l’attaccatura dei capelli, conto le minuscole scaglie opalescenti, stanche di aderire ad un tessuto minato da un’eziologia ancora sconosciuta. Macchie rosse, infiammate, è lì
È lì che si nasaconde il mio desiderio?
Rovisto lungo le linee delle labbra e del naso e in ogni singolo pelo stretto dentro il suo follicolo. E’ costretto lì, in ogni poro, il mio desiderio?
Analizzo gli occhi. Vorrei stabilirne il colore: acqua-ferro-cielo-sabbia-argento-limo-
Ma no. Non è nel colore che voglio entrare, voglio affacciarmi dentro il tuo sguardo, vedere se è dentro i tuoi occhi la causa del mio desiderio.

Ma poi ti muovi. E il mio desiderio è qui. Sei tu. Interamente tu.
























Esamino il ricordo
                                                                            Come un insetto raro e molesto
Per trovare la ragione della mia nostalgia.
Ma poi mi muovo. E la mia nostalgia è qui.
Sono io.




Aria
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martedì 20 ottobre 2009

sogni

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Gli sembrò di aver veduto, per la prima volta in vita sua, una donna.


E commise subito quel mezzo peccato che consiste nel fare sogni strani. Bisogna guardarsi dalle chimere prepotenti. La fantasticheria ha il mistero e la sottigliezza di un odore. Essa sta al pensiero come il profumo alla tuberosa. Talvolta è la dilatazione d'una idea venefica, ed ha la penetrazione del fumo. Ci si può avvelenare coi sogni come coi fiori. Suicidio inebriante, squisito e sinistro.
Aver cattivi pensieri, è un suicidio dell'anima. Quello è l'avvelenamento. Il sogno attrae, seduce, lusinga, avvince, poi fa di voi il suo complice. Vi rende responsabili delle frodi commesse a danno della coscienza. Vi affattura. Poi vi corrompe. Si può dire del sogno ciò che si dice del giuoco. Si comincia con l'essere vittima d'un inganno, si finisce con l'esser un briccone.









[L'UOMO CHE RIDE - Victor Hugo]



giovedì 15 ottobre 2009

Luce ondosa








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Avevo una gran voglia di piangere che lottava vigorosamente col proposito di non versare lacrime inutili. E le voglie, si sa, vincono spesso contro i (buoni) propositi. E così ho seguito i miei passi. lungo i pori del mare e della riva.
Ho seguito i miei passi.
Mi aspettava una soffice bruma. Si è sciolta il tempo di arrotolarmi i pantaloni e dimenticare le infradito sugli scalini. E il cielo abitato di nuvole pallide di sole annoiato, ancora addormentato nel silenzio e imprigionato nel grigio di nembi distratti.
Seguo i miei passi.
La pineta corteggia le dune, sembra avvolgerle in un stretta voluttuosa e inebriante.
Un delicato profumo di resina sembra emanare dall’ombra umida dei pini che si distende sulla sabbia, timidamente.
Seguo i miei passi.
Il sole, rinvigorito dall’insistenza del mattino, buca le nuvole e srotola la luce come fosse una chioma. La luce comincia a scorrere lungo i fianchi delle nubi, piovono baci di sole.
Piovono baci di sole!
Baci di sole seguono i miei passi. Abbandono lo sguardo sulla trama ricamata dalla luce sul velo d’acqua e lascio che il tessuto trasparente invada di verde lo sguardo fino a sopprimere i particolari oziosi, come certi ricordi maleodoranti. Le onde galleggiano assonnate come morbido velluto azzurro mentre la luce sprofonda e sembra salire insieme al mare.
Luce ondosa.
L’odore del mare persistente e come smarrito nell’aria, sembra volteggiare nelle braccia del vento tiepido e leggero e diventa suono, suono umido: la voce del mare.
Brilla il vento.
Ferma nel tempo dell’inconsistenza l’anima si è dissetata d’odore, di suono e di colore.
Sento forte il desiderio di perdermi nell’avvenire.
E mi abbandono alla gioia di cadere nella gola del giorno.


Aria




(foto: Alfredo Cunha)




queste a colori sono mie


giovedì 8 ottobre 2009

Perché

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Perché

ho l'audacia

di non essere

uguale per tutti...


Perché

non ho il coraggio

di essere

libera...

Perché

ho bisogno

di essere

amata...

Perché, di più,

ho bisogno

di amare.




Aria

dedicato a te, AMico mio

giovedì 1 ottobre 2009

Melodia








Poco importa da dove la brezza
trae l'aroma che in essa viene.
Il cuore non ha bisogno
di sapere cos'è il bene.














A me basti a quest'ora
la melodia che culla.
Che importa se, lusingando,
le forze dell'anima spegne?













Chi sono, perché il mondo si perda
dietro quel che penso sognando?
Se mi avvolge la melodia
solo il suo avvolgermi io vivo...













["Poco importa da dove la brezza" /POESIE - Fernando Pessoa]

nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

altrove

Lettori fissi





Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

passato prossimo

... .. . ..

. . . . .