Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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venerdì 22 gennaio 2010

Sorella del sonno

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Da quella porta aperta

il ricordo entra senza invito

Invade lo spazio

Sembra voglia rubare

ancora

le mie speranze.

L'aria si sposta


l'ombra mi ingoia


E' Lei

che viene a cercarmi...

Corro a chiudere a chiave

Non aprite quella porta!

Almeno finché

non avrò sepolto

tutti i miei sogni

in fondo al mare.








Aria






10/02/2008

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18 commenti:

  1. Il ricordo non è un gentiluomo, nemmeno un Vampiro, che entra solo dietro invito. E' un subdolo servitore del Non-Fatto, che prende la forma dell'Aria.
    L'Acqua è un'alleata, ma solo se quei sogni li protegge, in fondo alle correnti, per ridare loro ossigeno, in attesa che il Continente Scomparso riemerga.

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  2. otello200723/01/10, 09:31

    ...e bacio anche da me. Se vuoi...mi ci metto io di vedetta ...dietro quella porta! ^__^

    RispondiElimina
  3. I ricordi, delizia e tormento...ti abbraccio tesoro...

    RispondiElimina
  4. i ricordi, io, li ho messi in castigo ;)

    RispondiElimina
  5. A volte, il ricordo è un subdolo servitore della paura, prende la forma di aria che si insinua nelle piaghe del sonno e gli impedisce di venire a confortarci.
    Questo è il ricordo di un ricordo. L'avevo dimenticato. E sono andata a ripescarlo. Per osservarlo.
    L'avevo scritto alla vigilia di uno dei controlli annuali che faccio.
    Avevo trascorso l'anno prima su un altalena di sentenze, di sospetti, di tracce, di minacce. Come un condannato ho trascorso un anno in attesa di sapere. E' il destino che tocca a chi affronta una malattia subdola e sorda alle preghiere come il cancro: aspettare una sentenza, attendere una speranza, convivere con la sorella del sonno (o morte, come dirsi voglia:)
    (Sorrido, sì)
    Poi la sentenza felice "il cancro è fuori, sei pulita". Però la paura ha un percorso tutto suo, estraneo alla tua volontà. E così ci mette un po' a trovare la via di uscita.
    E io sono piena di minuscole crepe, nella mia sì forte corazza.
    Quando ho scritto queste parole avevo paura. E anche pudore di raccontarla. Avevo paura che il controllo che avrei fatto il giorno dopo avrebbe avuto un esito nefasto. Di più, avevo paura della paura… ero stanca. E non avevo la forza di essere forte. E avevo pudore.
    Giorni fa ho ripescato questo post.
    Mi ha colpito. L’avevo dimenticato.
    Ho sorriso. Perché ricordo l’emozione che ha stretto le dita intorno alla penna. Ricordo la timidezza con cui ho cucito le parole. Ricordo la paura che cercava il varco.
    Ricordo il ricordo, ma non sento il peso della disperazione diventata ormai lontana. La guardo col distacco delle cose avvenute e con il rispetto delle cose che tornano.
    E, anche, con una certa tenerezza.
    Sono qui a raccontare.

    RispondiElimina
  6. *Dekker*
    Sì, l'acqua è un'alleata, nulla mi alleggerisce quanto galleggiare nel mare. (non dico parlare col mare sennò smentirei l'affermazione che sto bene benissimo!)
    Grazie

    *Mat*
    Bacio a te tesoro, so che tu sai che io so che tu sai :)

    *Otello*
    Non avevo mica dubbi!! La prossima volta (che ovviamente non ci sarà! sono ottimista, io!) chiamerò tutti all'appello!
    Grazie caro



    *Yuki*
    Mi credi se ti dico che in questo caso è delizia? delizia di un vecchio tormento dimenticato :)

    *Naimablu*
    Hai fatto benissimo! Dietro la lavagna devono stare!

    RispondiElimina
  7. otello200725/01/10, 09:46

    Buona settimana...bella gioia!

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  8. Non è il silenzio che basito mi stordisce come un pugno inaspettato mentre porgi l'altra guancia, ma la forza di un fiume che mostra prudente la sua capacità di tenere entro gli argini della sua vita, qualsiasi cosa che non è trasparente come acqua pura vuole, ma consapevole che mare verrà a dimenticare il corso della storia. Confronto le mie mani e sembrano uguali ma tra i capelli, ad occhi chiusi, attesero un lungo momento di silenzio.
    Maurizio a te vicino.

    RispondiElimina
  9. E infatti ti stavo dicendo che se era una "roba" di febbraio 2008, si poteva star tranquilli :)) Bacio enorme tesò

    RispondiElimina
  10. *Otello*
    Buona settimana a te!

    *Lorenzo*
    ........!!!
    (io penso di no, ma non dirò nulla per smentirti! grazie, troppo buono)

    *Maurizio*
    Ad occhi chiusi, nel silenzio, sento scorrere quel fiume.
    Grazie... è bellissimo il tuo pensiero. davvero.

    *Sogno*
    Sì tesoro, è una roba pubblicata 2 anni fa, scritta anche prima, 5 anni son passati dall'operazione, è un'eternità! Sono tranquilla e serena. E' incredibile come il Tempo lenisca certe ferite. In questo caso, il Tempo ha modificato il sentire, e ciò che è stato, allora, disperazione, è diventato oggi un'esperienza che mi ha insegnato tante cose. Oggi so che sono forte, ma conosco anche la mia fragilità, ed ho imparato ad accettarla. Ho imparato a guardare e vedere. E sentire. Più ancora di quanto non guardssi e vedessi e sentissi. E tante altre cose. Solo chi ha conosciuto il dolore sa cos'è la vita senza dolore. Penso di essere stata fortunata ad avere un simile peso nella bilancia della mia vita, perché riconosco il Valore del contrappeso :)
    Bacio grande a te!

    RispondiElimina
  11. No, parlare col mare, no, e adesso comprendo anche di più il senso della poesia. La cosa che mi ha più impressionato, leggendo come hai deciso di riproporre questo scritto, risalente a un periodo eccezionale (nel senso letterale) della tua vita, è questo passaggio:
    "Mi ha colpito. L’avevo dimenticato."
    con tutto quello che ne consegue e che hai voluto condividere in maniera così lineare.
    Dice tutto, e non credo abbia bisogno di ulteriori postille, almeno da parte mia.
    L'Acqua ha protetto i Sogni, in silenzio. Nel Tempo.

    RispondiElimina
  12. ...sono davvero senza parole... soprattutto per la tua forza...
    Dopo aver letto "almeno finchè non avrò sepolto tutti i miei sogni in fondo al mare" ho sentito come un soffio di tristezza posarsi sul petto e poi... i tuoi commenti... ma quella tristezza è diventata tenerezza.
    Hai sicuramente conosciuto uno tra i dolori più grandi. E le tue parole ora sono ancor più preziosi diamanti... per te e per chi ha la fortuna di poterne vedere la luce.

    RispondiElimina
  13. Oh la mia forza... non so, grazie a quest'esperienza ho conosciuto la mia fragilità. E' importante riconoscerla ed accettarla. Credere di sé di essere forti e pronti ad affrontare tutto senza l'aiuto del mondo in realtà rende totalmente impreparati quando un'esplosione rischia di mandarti in frantumi. E così ho conosciuto la mia debolezza, fino in fondo, il famoso "fondo", l'ho negato e poi raschiato. Ho camminato sul baratro e sofferto di vertigini. La forza credo sia proprio in questo: riuscire a prendere per mano la nostra ombra e andare.
    Grazie Morgana... ti sorrido, grata
    :)

    RispondiElimina
  14. avete molti mondi da esplorare, originali,seducenti, espansivi di comunicazione.. complimenti.. simo

    RispondiElimina

nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

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Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

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