Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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giovedì 26 novembre 2009

Lasciami rimanere qui

.
.
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.
.
.
Lasciami
rimanere qui
avvolta nel tempo
aggrappata ad un eterno presente


Lasciami
rotolare nelle onde
accarezzata dalla corrente
e pensare che questo è il mio luogo

Lasciami
correre in tondo
così che non mi perda
e possa ancora trovarmi
in te

Lasciami
sognare l'odore del mare
e fai che nessun frastuono
mi svegli

Lasciami
rimanere
qui
vicino
a
te...





























Aria


 

martedì 24 novembre 2009

come alberi

.
.
.
.
.
.
.
Vorrei vivere in un bosco, dove la quercia e il faccio i rovi e il muschio hanno uguale diritto di sopravvivenza, tutt'al più c'è qualche fungo parassita che fa il furbo. Dove non senti commenti sul colore del tronco, o ti guardano male perché hai le foglie scompigliate. Oppure sotto il mare dove nessuno è più forte degli altri, ci si mangia a vicenda con equanime appetito.



[...]























Non esistono alberi brutti o belli. Il tempo dell'albero somiglia al mio, è il tempo curato e riempito di vita, il tempo più bello che ci sia al mondo. Guarda quell'albero, ha il tronco che sembra ritorto da qualche mano gigante. E' bello come quel pioppo diritto e superbo. E quel pino? Si è inclinato e sghembato, per cercare il sole. Belli, tutti. In ogni stagione. Eternamente vivi, frustati dalla pioggia, piegati al vento e poi di nuovo immobili.

("Achille piè veloce" Stefano Benni)







Tornerò fra qualche giorno. O mai. O dopo. Prima o poi.

venerdì 20 novembre 2009

tangibile assenza







Stringere le dita

intorno al tuo nome
fino a che si frantuma
Consentire ai frammenti
di penetrare nella carne
fino a quando il tessuto si lacera
Sentire un dolore intenso
paragonabile solo
alla tua assenza





















27/10/2008




foto: Carla Salgueiro

giovedì 19 novembre 2009

lacrime

.

Le lascio scorrere

Arrivano improvvise.

Nessun segnale.
Appena sveglia.
Di notte.
Mentre scrivo.
Mentre parlo.
Mentre ascolto.
Mentre mangio.
Mentre rido.
Mentre guardo.
Così.


Tu non le puoi vedere.


Io, sì.
Lucide, piene,  tiepide.
Lentamente vanno
al loro destino.
Indugiano sulla pelle.
Tracciano cicatrici invisibili.
E vanno verso il nulla.

Non sono che questo, il loro scorrere.
Dolore che cola.
Verso il nulla.












 




Cos'hai? Nulla. E' l'assenza.





19/09/2008
foto: Leanne Lim-Walker



lunedì 16 novembre 2009

come il fiume senza fine che passa e resta

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.
.

Il presente è quasi inesistente, un sospiro, un soffio appena percettibile.
Mentre respiro già l'aria è finita, è diventata un ricordo e penso al futuro
che ancora non esiste, sta per essere vissuto, trascorso, passato.
E' tutto ciò che ho, un presente veloce, un istante, proiettato nel desiderio
di essere consumato,  ripetuto, rinnovato...

Mi piace l'illusione che  il presente sia puro istinto, sia un cocktail di emozioni e di sentimenti.  Mi seduce il desiderio di vivere ogni istante come fosse l'ultimo, unico. Illusione.  Quanti di questi meravigliosi momenti vivo consapevolmente, con la volontà di abbandonarmi alla corrente della mia anima? Il tempo mi fagocita. A volte penso che questo istante sia solo una somma, il risultato di addizioni-moltiplicazioni-divisioni di attimi vissuti uno appresso all'altro, che sia solo il risultato del mio passato. A volte penso che quest' attimo,  il presente, l'ora, sia solo un investimento per il futuro, una semina. Spesso penso che  il tempo mi venga rubato dalla quotidianità . In tutto ciò l'istinto ha davvero poco peso.

Quanti attimi riesco, davvero, a cogliere del mio presente? E' la percezione del tempo, che fa la differenza.

Il dolore congela l'oggi, il presente   rallenta    ristagna          d   i  l  a  t  a.     Non passa. E' pietrificato in una lacrima ferma lì, sul bordo della palpebra. Non torna indietro. E non va avanti. E brucia. Senza consumarsi. Il dolore è l'infinità.

La felicità è nell'intensità di un attimo. La stessa felicità diluita, spalmata in più attimi perde l'impeto che ci rende consapevoli di vivere un momento felice e così lo lasciamo andare, relegandolo nella normalità. La felicità è un lampo. E'

un istante in cui la logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, da uno sguardo, da un sogno, un abbraccio, in cui un frammento diventa un tutto, così intenso che diventa
un istante in cui la logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, da uno sguardo, da un sogno, un abbraccio, in cui un frammento diventa un tutto, così intenso che diventa
un istante in cui la logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, da uno sguardo, da un sogno, un abbraccio, in cui un frammento diventa un tutto, così intenso che diventa
un istante in cui la logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, da uno sguardo, da un sogno, un abbraccio, in cui un frammento diventa un tutto, così intenso che diventa
un istante in cui la logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, da uno sguardo, da un sogno, un abbraccio, in cui un frammento diventa un tutto, così intenso che diventa
un istante ........
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    .               .               .                    .                  .          .             .     .              .          .             .           .          .
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Frammenti di tempo, infilati come perle sul filo del ricordo. Pochi, quelli che continuano a palpitare insieme al cuore. Preziosi frammenti di aria.

...è tutto ciò che ho, un presente veloce, un istante, proiettato nel desiderio di essere consumato, ripetuto, rinnovato.




Aria


















Guardare il fiume fatto di tempo e d’acqua


e ricordare che il tempo è un altro fiume.


Sapere che ci perdiamo come il fiume

e che passano i volti come l’acqua.







(Arte poética - Jorge Luis Borges)


Sbirciando nella mia pagina di ShinyStat (statistiche web), ho  trovato le mie parole in questo link http://www.mauroottaviani.it/slide_istanti_1/
Ringrazio il gestore del sito per quello che considero un regalo inaspettato. La sequenza di foto scelte nello slideshow è affascinante, frammenti di tempo impressionati in un istante. Grazie.
Aria







venerdì 13 novembre 2009

spalmare...

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.
- In tutta la mia vita non avevo mai visto un approfondimento così completo del tema del sadomasochismo. I quadri di Bacon colgono il gesto che vorresti fare al tuo peggior nemico.

- Come sei drammatica.

- Eppure c'è gente, no?, a cui non vorresti davvero fare qualcosa di violento...ti viene solo da spalmargli la faccia come fosse pittura.

-Sei più aggressiva di me.






["Inganno" - Philip Roth]

immagine:  Francis Bacon (autoritratto)

martedì 10 novembre 2009

eco

.


.

Sento mani assetate
di sguardi dentro
i miei ricordi


         Sento passi leggeri
         di pioggia dietro l'uscio
         del tempo

Sento un fruscio lento
bisbigliare di fronde
nell'aria smossa





                  gorgoglio   
         
          fruscio                       
  

                scalpiccio
  

   mormorio


          tramestio...


nembo.
capriccio.
eco.

è passato.


Aria




lunedì 9 novembre 2009

E






.

.


Pronuncio il tuo nome,

in questa notte oscura,

e il tuo nome mi suona

più lontano che mai.

E più lontano di tutte le stelle

e più dolente della pioggia quieta.
























(“Se le mie mani potessero disfogliare” Federico García Lorca)






mercoledì 4 novembre 2009

forse




                ho dormito. o forse no. ho sognato. forse no.






Cammino scalza nel buio freddo e bagnato.


Nel cielo l'assenza complice della luna e delle stelle.



So che c'è una strada.


Non
so
dove


ma
so
che
devo
andare.






Ho freddo, sento aghi nei piedi nudi.

Cammino lenta ma una lieve paura si arrampica al respiro.


I piedi stanchi e il respiro corto indicano che è già passato un po' di tempo.


Mi fanno compagnia i suoni della notte che leniscono l'angoscia che serpeggia lungo le gambe.


Inizia a piovere. gocce lente. affannose. corte. fredde.


I vestiti si incollano alla pelle i movimenti rallentano non sento più niente.


So che c'è una strada.


Non so dove ma so che devo andare.





Aria


martedì 3 novembre 2009

trucco


Era così sorprendente la loro forza d'animo (...), che Aureliano chiese con la sua solita sgarberia di che trucco misterioso si erano valsi per non naufragare nella tormenta, come diavolo avessero fatto per non affogare, e uno dopo l'altro, di porta in porta, gli ricambiarono un sorriso astuto e uno sguardo trasognato, e tutti gli diedero senza mettersi d'accordo la stessa risposta: "Nuotando".


("Cent'anni di solitudine" Gabriel García Márquez)
.............................

foto: Yann Orhan




nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

altrove

Lettori fissi





Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

passato prossimo

... .. . ..

. . . . .