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Un io feroce: l'invidioso è tutto qui.
Altre qualità: Barkilphedro era discreto, riservato, fattivo. Teneva tutto per sé, e si rodeva nel suo odio. Una enorme bassezza d'animo comporta una enorme vanità. Era amato da coloro che egli divertiva, e odiato dagli altri; ma si sentiva disprezzato e da chi lo odiava e da chi lo amava. Egli si frenava. Tutti i suoi rancori bollivano senza far rumore nella sua rassegnazione ostile. Era indignato, come se i bricconi ne avessero diritto. Era silenziosamente in preda alle furie. Mandar giù tutto, era la sua abilità. Aveva sordi crucci interiori, frenesie di rabbia sotterranea, fiamme covate e nere, di cui nessuno si accorgeva; era un collerico fumivoro. La superficie sorrideva. Era cortese, premuroso, docile, amabile, compiacente. Non importa chi, e non importa dove, lui, salutava. Bastava un soffio di vento a farlo inchinare fino a terra. Avere un giunco nella colonna vertebrale, che fonte di fortuna!
Questi esseri nascosti e velenosi non sono tanto rari come si può credere. Noi viviamo circondati da strisciamenti sinistri. Perché esistono i malvagi? Questione dolorosa. Chi medita se la pone continuamente, e chi pensa non la risolve mai. Di qui l'occhio triste dei filosofi sempre fisso a questa montagna di tenebre che è il destino, e dall'alto della quale il colossale spettro del male lascia cadere a terra serpenti a piene mani.
["L'uomo che ride" Victor Hugo]
immagine: Hamada Chimei
Quando rincontrerò il tuo sorriso, avrai tempo per parlarmi ancora, quando rincontrerò il tuo sorriso, allontanerai il silenzio e la tristezza.
RispondiEliminaA te il mio saluto
Maurizio
Se sapessimo come siamo malvagi, ci spaventeremmo di noi stessi.
RispondiEliminaieri non stavi bene? eheheh
RispondiEliminaCaspita, mi sembra di conoscere qualcuno che è esattamente come lo descrive Hugo! Ma io di Hugo ricordo solo: "Quand nous habitions tous ensemble, sur nos collines d'autrefois, où l'eau court, où le buisson tremble, dans la maison qui touche aux bois. Elle avait dix ans e moi trente, j'étais pour elle l'univers. Oh, comme l'herbe est odorante, sous les arbres profonds e verts!"
RispondiEliminaUna delle poche poesie che mi ha sempre affascinato, trasmette un senso di pace e di dolcezza. L'ho studiata per gli esami di maturità e me la ricordo ancora. Allora non sono così vecchia :) Bacio tesoro!
@Maurizio
RispondiEliminaE come faccio a non sorriderti? :)
@Lorenzo
proprio così, ed è per questo che siamo sempre così pronti a sfruculiare nei giardini altrui, più facile spaventarsi degli altri che di se stessi.
@AMadeus
Ora che ci penso, m'avrà punto un invidioso???? :)
...improbile eh?? sarebbe un pazzo ad invidiarmi ora!
@Sognobella
Anch'io ogni tanto ne riconosco qualcuno, ma solo quando mi ficca un cesto di serpenti in mano e col cartello "ti invidio che tu possa schiattare in quest'istante" piantato in fronte! sono così sciocca...
Anch'io l'avevo studiata a scuola, col prof di francese, ma all'epoca la poesia non la sopportavo proprio :)
ma che vecchia e vecchia che sei una pischella! un bacione :)
Preciosa prosa y profunda de Victor Hugo, sin duda Uno de los GRANDES. Cuanta razón tienen sus palabras, esa oscura montaña que ese el destino todavía está ahí, y todavía seguimos escribiendo y pensando sobre ella.. Has realizado una selección exquisitamente vital. Besos.
RispondiEliminaSì, Hugo è veramente GRANDE, questo libro è sottolineatissimo, posterò altre cose che meritano.
RispondiEliminaBellissima la metafora della montagna... sei capace davvero di aggiungere sempre un tocco speciale a tutto ciò che poggio qui, grazie Leo, un bacio a te
purtroppo l'india assedia l'animo soffocadone la ragione e il cuore.. a parti passo c'è la gelosia che non da meno disprezza ogni briciala d'amore, nel suo folle amare quasi morbosamente oltre ogni limite.. un abbraccio .. sei bravissima ti sei veramente frammentata in modo eccezionale..
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con te, invidia&gelosia sono malattie che minano il cuore profondamente, espressione di una totale mancanza di capacità di guardare dentro di sé e inadeguadezza ad affrontare le proprie debolezze. Più facile deprezzare gli altri e ritenerli responsabili delle nostre insicurezze. Ti abbraccio mia cara, sei una bellissima sorpresa, di quelle che ancora riescono a sorprendermi in questo pazzo mondo virtuale!
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