(da “Diario di poeta e mare” poesia n. 106 - Juan Ramón Jiménez)
versione originale QUI
foto: John Grant
Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua
Ci manca solo il profumo e un alito di vento :-)
RispondiEliminaFram e come si riconoscono quelle vere? Ho visto costruire meravigliosi palazzi da restare incantati crollati sotto il primo soffio di verità.Ho visto quelle il cui brillare rimane nel ricordo di com'era e di come ci si stava ma che, per paura di rovinarlo, non fa tornare mai più. Ne ho viste tante, troppe. Semplice? circondata da quelle vere sì.
RispondiEliminami piace mettere questi versi
RispondiEliminainsieme al tuo pensiero precedente:
semplicita' nel senso piu' pieno del termine,
inteso come spontaneità' ... parlare con il cuore ...
così come in modo spontaneo
possono essere riconosciute quelle parole,
ascoltate con il cuore e, magari,
condivise ...
buona notte, buon riposo :)
la semplicità e insieme la purezza dei sentimenti, la possibilità di rendere la profondità attraverso le parole più semplici...
RispondiEliminaun abbraccio con affetto
:-)
RispondiEliminaun abbraccio ...
La primavera è nei giorni rubati alla malinconia; al vento che accarezza il volto, al sole che scalda giorni di vita. Di vita vera...
RispondiEliminaAlessia
Immersi la felicita in un sogno e ne bevvi a grandi sorsi..posai distanti odi ai venti e tenni a me i tuoi sorrisi..regalami solo un respiro, imparero a volare.
RispondiEliminaMaurizio
grazie, semplicemente.
RispondiEliminacome sempre, i vostri pensieri sono la sostanza di questo mio luogo.