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Per Sabina vivere nella verità, non mentire né a se stessi né agli altri, è possibile soltanto a condizione di vivere senza pubblico. Nell'istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di ciò che facciamo ha più verità. Avere un pubblico, pensare a un pubblico, significa vivere nella menzogna.
["L'insostenibile leggerezza dell'essere" Milan Kundera]
Fingo che non è per te
che scrivo
quando scrivo
Fingo che non è per te
che vivo
che vivo
quando vivo
Fingo e scrivo e vivo per amore
Aria
foto: Anke Merzbach
...perché sulla pelle vive il profumo del cuore e il senso della vita scorre nelle vene...
RispondiElimina...il rispetto del sentimento e la "finzione" che tutto il resto viva, perché c'è comunque amore...è una recita che vale la pena indossare...
non schivar applausi se la forza l'hai mostrata gia. Apri gli occhi ..primavera verrà..
RispondiEliminaScenette per non sapere più chi si è. Molti fingono per rendersi una vita migliore, purtroppo, ignari che meglio di così non potrà essere. Molti fingono così bene che si convincono. Non ho idea di cosa sia peggio.
RispondiEliminaamare è un po' fingere a fin di bene, certe volte per il bene di se stessi.
RispondiEliminacome sempre condivido, aria
siccome nessuno è perfetto gli altri te lo fanno subito notare così tu tendi a non essere più te stesso per non farti criticare dagli altri oppure potresti controbattere criticando i difetti degli altri ma così non la si finirebbe più. così ognuno mente per cercare di andare bene agli altri così non gli rompono troppo le balle.
RispondiEliminaecc...ecc...ecc...
il poeta non è forse un fingitore, come dice Pessoa ? E se il poeta è in pubblico e innamorato che succede ? -:)
RispondiEliminaciao
Eppure, quanta verità si scorge nelle tue parole. E al di là delle tue parole, dove scorre la vita e la finzione cede il passo all'amore!
RispondiEliminaecco perché non faccio domande agli altri ma solo a me stesso: non per ricevere menzogne... [AM]
RispondiEliminaMat, tesoro, sì, l’amore è senza dubbio la recita che val più la pena indossare, fili di sogno da intrecciare a trame di sensi, parole da usare come dita, incarnare Amore
RispondiEliminaMaurizio arriverà primavera e aprirò gli occhi al vento così che mi porti lontano dalle mani, dagli occhi, dalla scena…
Squilibrato ci sono i bugiardi. E ci sono i fingitori, quelli che rappresentano se stessi. E’ quello che facciamo tutti, rappresentarci agli occhi di chi ci guarda. Che non è esattamente simulare scene, raccontare bugie, recitare un ruolo. E’ rappresentare se stessi a seconda del ruolo che chi ci guarda, in qualche modo, ci induce a scegliere. E’ scegliere una delle mille mschere che raccontano il nostro io. E’ fingere se stessi.
Bionda, Amare è un po’ convincere se stessi, raccontarsi una storia, disegnarsi una strada, immaginarsi una felicità.
Un sorriso complice a te
Lorenzo, la tua sisntesi è perfetta, fingiamo perché non ci rompano le palle! E’ che siamo incastrati nella trappola delle aspettative, delle nostre rispetto agli altri e, peggio ancora, quelle degli altri rispetto a noi.
Mela&Candela, è una specie di gincana, un percorso tortuoso, ma che val la pena percorrere! Amore&vita
Un sorrisone!
Am, eppure, quante volte vorrei riuscire a fingere a me stessa! Ma non ci riesco….
Guglielmo, tu mi nomini Pessoa…e io potrei cominciare a parlare e non finire più :) intanto, dichiaro il mio amore per lui, e non fingo! Pessoa in portoghese significa “persona”, e persona in latino indica la “maschera” dell’attore. Evidentemente era il suo destino, portare al parossismo la rappresentazione di se stesso, moltiplicarsi per poter attribuire ad ogni sé una parte, duplicarsi per trovare una via di uscita da se stesso… perché poi ciò che è veramente difficile, è rimanere fedeli a se stessi.
Per rispondere alla tua domanda…. La seconda parte del post, il mio pensierino, è una eco, cioè un pensiero che avevo già scritto, e che ho riportato eliminando un rigo, una specie di nota a margine, scritta al buio “Fingo e scrivo e vivo per amore…o per il dolore di aver perso l’amore? quest’ultimo rigo l’ho cancellato poiché il dolore, l’innamoramento, la perdita, la conquista, l’inizio e la fine sono Amore.
“Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente”
(Pessoa)
Curiosando per questa nuova per me piattaforma...
RispondiEliminaIncantata.
Grazie....anche io sono rimasta incantata dalla tua
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