Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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martedì 19 marzo 2013

un'idea

[....]
-  Lo sai che m'è venuta un'idea sull'amore?
- Che idea, mamma, dimmi?
- Se tu fossi costretto a stare sempre solo in tua compagnia, come staresti?
- Beh, me lo posso immaginare! diventerei pazzo, mi annoierei.
- Ecco! Io credo che, a parte l'attrazione dei sensi che è cosa ancora più oscura di quante ne hanno dette...Schopenhauer, poi...
- Ah sì, che dice?
- Vedrai tu, non mi va ora...A parte...no! non a parte, perché i sensi seguono l'intelligenza e viceversa, mi pare che ci si innamora perché col tempo ci si annoia di se stessi e si vuole entrare in un altro. Ma non per quella idea bellissima ma troppo fatale della mela di Platone, sai no?
- Sì, sì.
- Si vuole entrare in un "altro" sconosciuto per conoscerlo, farlo proprio, come un libro, un paesaggio. Infatti poi, quando l'hai assorbito, ti sei nutrito di lui fino a che è diventato parte di te stesso, ti ricominci ad annoiare. Tu lo leggeresti sempre lo stesso libro?
- Per carità!
- Ecco, ti annoi! E senza saperlo cominci ad avere fame d'altro, di altri mondi, altre fantasie. Certo, un marinaio sbarcato pieno di paesaggi nella testa può stare un anno, due anni a girare i vicoli, ma poi il desiderio di una nave lo riprende e lo ritrovi al porto a guardare con nostalgia il mare. Che ne dici, è una balordaggine?
- Io non mi sono mai innamorato, ma tu quante volte, mamma?
- Tutte le volte che è stato necessario.
- E poi, io... lo so che ti arrabbi, ma a me l'idea dell'amore eterno fra un uomo e una donna piace tanto.
- E perché mi devo arrabbiare?
- Bambù s'è arrabbiata quando gliel'ho detto. E' peccato, però, che non sia così!
- Eh sì, per voi vecchi educati a questi assoluti.
- Noi vecchi, mamma? Mi viene da ridere...io, io ho quindici anni!
[....]







["L'arte della gioia" Goliarda Sapienza]










immagine: Karen Aghamyan "together in this world"

18 commenti:

  1. "Tutte le volte che è stato necessario" , già e, forse, una di troppo.
    ciao

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    Risposte
    1. ciao :))))
      come si faccia a quantificare una necessità, in verità, non so. La protagonista del libro (da leggere, lo consiglio a tutte le mie amiche), Modesta, è una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana, una «carusa tosta» in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: «l'arte della gioia».
      l'arte della gioia, questo è ciò che guida questa donna, che costruisce la propria felicità con maestria e dedizione.
      Ho estratto questo piccolo scorcio, perché mi aveva colpita la sintesi dell'amore che fa: il desiderio (spesso spasmodico) di "entrare nell'altro", farlo proprio, farlo diventare sé stessi, (diventare l'altro), conoscerne ogni anfratto, anche quello più nascosto, nutrirsi dell'altro, come se noi stessi non ci bastassimo (e così è, non ci bastiamo).
      "tutte le volte che è stato necessario", non so rispondere a questa tua perplessità, credo sia una necessità primaria.
      ma io non ho esperienza, ho amato una volta sola, e non pareva un bisogno e neppure una necessità, ma un fatto naturale, come respirare.

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  2. Quoto questo pensiero, senza confini: forse quella sicilianità che lega forte i sentimenti anche ad occhi chiusi forse..o qualcosa che nell'anima scalpita sempre di piu..
    Il mio abbraccio forte
    Maurizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la tua sicilianità è meravigliosa, racchiude tutto ciò che di magico ha la tua terra. sei adorabile....
      ti abbraccio forte, mio carissimo Maurizio

      Elimina
  3. Hai detto che ti ha colpito la sintesi dell'amore fatta dal racconto ... a me ha colpito la sintesi che hai fatto tu :) amare come quando si respira ... cosi' come in modo naturale e spontaneo si compie il viaggio di conoscenza che e' l'amore: un viaggio speciale, perche', come diceva la ragazza di infinita bellezza, "e' di sconosciuti che ci si innamora": un viaggio e una conoscenza infiniti ... grandi come la
    bellezza della persona che si ha nel cuore ... cio'
    che e' infinito, come la grandezza del(l'a)mare, non
    stanca e non annoia ma e' una scoperta sempre
    nuova e infinita ... che rende sempre giovani: 15
    anni come nel racconto :))))))

    "non ho bisogno di tempo per sapere come sei:
    conoscersi e' luce improvvisa ... da tanto tempo ti
    conosco, che nel tuo amore chiudo gli occhi, e
    procedo senza errare, alla cieca" (La voce a te
    dovuta)

    Ciao :)

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    Risposte
    1. "un viaggio e una conoscenza infiniti". hai detto bene. un viaggio fatto di quotidianità. e realtà. concretezza. sembra un ossimoro, ma l'amore non è amore se non è concreto. è altro. è innamoramento, e l'innamoramento, se non ha possibilità di evolvere, crescere, maturare, viaggiare, si eternizza in una ossessione senza fine :). e non hai manco la possibilità di annoiarti!
      grazie per lo stralcio di Salinas, sai che lo amo. lo amo perché per lui l'amore è luce improvvisa, ma anche carne. :)
      ciao :)))

      Elimina
    2. :)
      ma quelle che tu chiami "possibilita' di evolvere, crescere, ecc" sono descritte unicamente dal cuore di ciascuno ... non solo Salinas ma tutte le persone che hanno un desiderio vorrebbero che questo si realizzi ... E, per quanto mi riguarda, quelle possibilita' esprimono un desiderio grande come la bellezza della persona che e' nel cuore ... 
      avere ed esprimere un desiderio speciale e sperare sempre di essere ricambiati, secondo me, e' un'"altra storia" ... che ha in se' un segreto ... che solo il cuore delle persone che si amano possono leggere pienamente ... 

      "- raccontami la storia, Pew.
      - che storia, piccola?
      - la storia del segreto di Babel Dark.
      - c'entra una donna.
      - Dici sempre cosi'.
      - c'e' sempre lo zampino di una donna: una principessa, una strega, una matrigna, una sirena, una farina buona o una fata tanto malvagia quanto bella, oppure tanto bella quanto malvagia.
      - ne manca qualcuna in questa lista?
      - poi c'e' la donna che ami.
      - chi e'?
      - questa e' un'altra storia."

      :)




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    3. hai detto bene "è un'altra storia" :)
      difatti Modesta non parla di desideri, ma di amori vissuti :)
      ma lo so, per te ogni "pretesto" è buono, per esprimere il tuo desiderio :)
      baci

      Elimina
    4. :)
      gia', ogni pretesto e' buono :) anche per evidenziare che l'"altra storia" cui allude Pew (ed io insieme a lui) non c'entra proprio nulla con i libri "usa e getta" ... con i libri che, dopo un po', ti annoiano e stancano ... beninteso, non ho nulla contro le "letture passeggere", diciamo cosi', soprattutto quando sono state caratterizzate veramente dalla gioia ... mi vengono in mente, ancora, i versi di Salinas: "goffo l'amore va in cerca ... prova da una parte e l'altra ... anche nel nulla": puo' capitare che, per qualcuno/a, una lettura diventa noiosa anche perche' ritiene di essersi imbattuto/a nel nulla ... ognuno guarda dentro il proprio cuore ... Inoltre, ognuno e' libero di usare le definizioni che preferisce (ossessione, eccetera) ... ma, secondo me, e' il cuore delle persone che si amano che riescono a leggere fino in fondo la propria storia ...

      L'"altra storia" cui alludiamo io e Pew, quella della "donna che ami", e' senza fine ...

      - "raccontami una storia, Pew.
      - che storia, piccola?
      - una a lieto fine.
      - non ne vedrai una in tutto il mondo.
      - nessun lieto fine, dunque?
      - nessuna fine".

      Buona giornata :)

      p.s. la "luce" della primavera mi ha portato fiori attraverso i tuoi baci :) e' una giornata di pioggia oggi: perché' "piovono baci" :)

      Elimina
    5. nemmeno io parlo di libri usa e getta. non è questo il senso del post.

      Elimina
  4. stupendo questo estratto e stupendo il tuo commento...
    mi hai dato un punto di vista a cui non avevo ancora pensato... il fatto di non bastarci... credo sia vero, ma forse non per tutti... per me senz'altro...
    in alcuni casi credo che il non bastarsi sia più un non conoscersi fino in fondo e andare a cercare nell'altro qualcosa di nostro che però non riconosciamo come nostro... è davvero complesso e non è solo una questione di chimica come qualcuno sostiene...
    l'amore per me, quello vero, è arrivato quando mi sono resa conto che l'idealizzazione genera amore ma a volte lo cancella anche... quando ho trovato la persona che mi voleva per come sono, in tutto e per tutto allora mi sono innamorata davvero...
    un abbraccio e grazie

    RispondiElimina
  5. "andare a cercare nell'altro qualcosa di nostro che però non riconosciamo come nostro" , hai centrato esattamente il cuore del post. e quando l'amore finisce, credo, più che per noia, per aver scoperto tutto, per desiderare altro, è perché, nell'altro, non riusciamo più a trovare noi stessi.
    sì, molto complesso... e molto molto delicato.
    e tu, sai sempre rendere limpido ciò che penso e che non riesco a dire :)
    sei proprio speciale, tu. grazie!! ti abbraccio, grata.

    RispondiElimina
  6. A mí el amor de momento no me aburre a pesar de llevar muchos años en el mismo barco, mi fiesta de los sentidos no decae, pienso que son peores los pequeños problemas que crea la convivencia. Saludos.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e forse il maggior problema della convivenza è....la convivenza :)))))
      un abbraccio caro Leovi

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  7. Per me resta sempre un mistero. In fondo è sempre un mistero, e forse è bene che sia così. Buon fine settimana.

    RispondiElimina
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    1. che se non fosse un mistero non ne parleremmo da migliaia di anni e non continueremmo a parlarne, sì, è bene che sia così. Ciao Alberto!

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  8. molto riflessivo e contrastante.. un forte abbraccio

    ps la convivenza non è mai facile

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    Risposte
    1. No. non è facile, può essere felice. A volte.
      Un abbraccio a te, cara, e grazie, sempre.

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nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

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Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

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