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Pronuncio il tuo nome,
in questa notte oscura,
e il tuo nome mi suona
E più lontano di tutte le stelle
e più dolente della pioggia quieta.
(“Se le mie mani potessero disfogliare” Federico García Lorca)
Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua
già... quante volte accade, quanti giorni passati ad ascoltare un suono che ormai sfuma ovunque si volga lo sguardo e la voce; nemmeno l'eco ritorna, nemmeno il ricordo... nemmeno il nulla, a volte...
RispondiEliminaecco, sto aspettando quel nulla. perché quel nome lo sento ancora, sento l'eco di un dolore, a volte. di un fremito, a volte. la sento arrivare e la scaccio via...
RispondiEliminaNel silenzio non so cercarti perche non trovo le parole, e se piove non voleranno neppure i sorrisi come acquiloni che color ti dona cosi come dolcezza appari e luce vola.
RispondiEliminaMaurizio.... nel silenzio volo nella tua dolcezze. e nella tua luce... come faccio a ringraziarti? per tutte le parole che mi regali...
RispondiEliminaun abbraccio