Perché le parole sono
contenitori di deserti polari mascherati di luci e colori e farfalle sintetiche
Maree di onde trasparenti e fresche piene d'azzurro e pesci volanti
Pietre di lande inquinate nere di pece e d’inganno
Collane di suoni rari da sgranare nel silenzio del giardino dell’anima
Frutti di un albero marcio
Carezze di un’anima bella
le parole
accarezzano nutrono crescono amano sublimano
modificano se le sposti e le soffi nel tempo e nello spazio
diventano
armi con cui colpire soffocare rinnegare e ferirsi
culle in cui raggomitolarsi nell'illusione della loro autenticità.
perché le parole
sono macigni che ti si piantano nel petto e ti impediscono di respirare
sono aria: soffia, voleranno via.
le parole sono tutte
false
quando vestono
il vuoto
e si arrogano
significati
e spazi finiti
le parole sono tutte vere
se le lasci
nel tempo
in cui sono nate
e nello spazio
del loro
significato
nella
pelle
di
chi
le
ha
accolte
Aria
Rileggerò meglio, ci vuole un po' di messa a fuoco :-)
RispondiEliminaLe parole son aria. Si confondono con il vento. Le parole sussurrate dal tempo, restano silenti nei giorni del delirio.
RispondiEliminaFrammenti di un piccolo istante.
senza_pelle
le mie parole
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=obGpTr3atbc
Che le tue siano feste piene di gioia!
"le parole sono tutte vere
RispondiEliminase le lasci
nel tempo
in cui sono nate
e nello spazio
del loro
significato"
Tu sei una meraviglia!!
Ti abbraccio
Ah le parole che arma meravigliosa! Anche in senso di strumento, intendiamoci. Quante cose e persone possono cambiare le parole pronunciate da un cuore puro. Quanti dolori inutili ne causano quelle dette da chi non sa neanche di averlo un cuore. Di parole ci nutriamo, ricordando che sono solo il tramite che porta a noi, alla nostra anima o al nostro vuoto. Un bacio. Fuoco.
RispondiEliminaTi abbraccio, senza parole.
RispondiEliminaMat.
cercando parole sono arrivata fino qui dove le parole tentano di autodefinirsi.....inutilmente ogni parola ha infinite modulazioni.
RispondiEliminaChe fare con le parole
RispondiEliminaChe fare con le parole
gregge pertinace
che un tempo rispondeva
al fischio del pastore
e trottando per rupi
e per gole
veniva a raccogliersi
sotto la luce violetta
nell’ovile?
Oggi sporche, scorticate e vinte
compiono la routine del loro ritorno
Le guardo intorno
sparse;
non so che voglio da loro
né riesco a ricordare chi me le affidò
né dove devo condurle.
Incerte si appaiono.
in un arabesco cieco e incomprensibile
addentrandosi nei miei sogni,
mentre la notte sorda
soccombe
Quando si perde in senso delle parole la vita si fa confusione. E' faticoso , ma bisogna tornare a far coincidere senso e sostanza. Difficile quando tutto va nella direzione opposta e chi parla di libertà, parla della sua libertà, chi di giustizia, della sua giustizia...
RispondiEliminaBuone cose , ciao
Chiedo scusa, non riesco a rispondere, lo farò a gennaio.
RispondiEliminaGrazie, per questi preziosi pensieri che avete avuto il piacere di lasciare qui.
Tanti auguri
Aria
*senza_pelle*
RispondiEliminaLe parole si affidano al vento. Perché le custodisca e ce le restituisca quando siamo in grado di riceverle. E perché le disperda quando sono consumate e vinte.
Grazie piccola :)
*naimablu*
Grazie! E’ un bellissimo regalo, parlato :)
*Yuki*
Ti abbraccio, ogni giorno! E non vedo l’ora di abbracciarti di nuovo!
*Fuoco*
Sì, sono uno strumento che bisognerebbe usare con cura. Mi spaventa l’uso che ne fa chi ordisce cattiveria, chi le manipola e le sceglie con la meticolosa intenzione di ferire. La parola è uno strumento affilato, a volte. Ma è anche musica, è cura, è nutrimento, è sollievo. E’ comunicazione e introspezione. E ora taccio :) grazie Fuoco un sorriso
*Mat*
Perché anche gli abbracci dicono. Quindi ti abbraccio anch’io
:)
*Specchio*
Sì è proprio così. Un significato diverso per ogni parola, e mille parole per un significato. Le parole hanno colore, un disegno, e un suono, e ad ognuna corrisponde un’infinita variabile di silenzi, anche. Sono i silenzi delle parole non dette, ma attese.
*Giardigno*
Che dire…. Se non un semplice “grazie!”
Per aver avuto il piacere di regalarmi queste bellissime parole infilate come perle su un filo di poesia…
Parole…. Che mutano nel tempo, che spelliamo fino a cambiarne il volto. La tua interpretazione è davvero bella. Parole cercate volute accompagnate affidate e che il tempo (e noi, e il mondo e la strada percorsa) snatura fino a che non sappiamo più che farne, “sporche scorticate e vinte”.
Il tuo gregge me ne fa venire in mente un altro, di Pessoa
“Sono un guardiano del gregge.
Il gregge sono i miei pensieri
e i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con le orecchie
e con le mani e coi piedi
e con il naso e con la bocca.
Pensare un fiore, è vederlo e respirarlo.
E mangiare un frutto è saperne il senso.
Ecco perché quando un giorno di caldo
mi sento triste di goderne tanto,
e mi stendo completamente nell’erba,
e chiudo gli occhi che bruciano,
sento che tutto il corpo è steso nella realtà,
so la verità e sono felice.” (…)
*guglielmo*
Sì, difficile capirsi. A volte, le parole non sono sufficienti. Ci vogliono gli sguardi, i gesti, la volontà di entrare nel mondo dell'altro.
E' davvero un piacere leggerti qui Guglielmo, grazie. Buone cose a te.
Le parole...mai dette...quelle più vere! Splendido pensiero...amica mia!
RispondiEliminaBuongiorno...dolce Fram! A proposito...è tornata mia figlia all'attacco...eheheh!. Credo che pochi saranno d'accordo con le sue idee controrivoluzionarie!
RispondiEliminaUhm... sulle parole mai dette avrei da dire qualche parola ma non la dico...perché altrimenti sarebbero meno vere di quanto vorrei fossero :)
RispondiEliminaTua figlia l'ho conosciuta!! E m'è piaciuta assai assai :))
Buon we caro